COMPLESSO SAN LORENZO MAGGIORE
Il complesso di San Lorenzo Maggiore costituisce un percorso a ritroso nel tempo che copre un periodo storico dal V secolo a. C. fino alla fine del XVIII secolo d.C. Il complesso è una testimonianza storica perfettamente conservata, di come la città sia cresciuta e si sia evoluta, una continua mescolanza di antico e moderno. Nel complesso di San Lorenzo Maggiore si trovano strati di diverse costruzioni, frutto dei vari sviluppi urbani susseguitisi nei secoli.
Questi strati rappresentano i cambiamenti civili, culturali, politici e istituzionali di diverse civiltà, che hanno in comune lo stesso spazio geografico, unico nel suo genere; dall’Agorà al Foro, dalle fondamenta della Basilica paleocristiana alla roccaforte del convento dei frati Francescani, tutti coesistenti nel chiostro di San Lorenzo Maggiore. Questo sito ha anche ospitato il seggio del governo della città, di cui si trova traccia visitando l’area archeologica.
Scavi
Il complesso archeologico oggi visitabile risale all’età imperiale, mentre restano solo poche tracce riferibili al tempo della città greca. La visita comincia dal chiostro, il cui pozzo è sormontato dalla statua di San Lorenzo di Cosimo Fanzago, una delle più famose a Napoli. Lungo i suoi portici avevano luogo alcuni degli eventi religiosi e civili della città. Il chiostro fu ricostruito nel 1771 su l’area occupata da una struttura del XIV secolo; al di sotto dell’attuale pavimentazione possiamo ammirare le vestigia della tholos (struttura circolare).
Scendendo di circa 10 metri il percorso archeologico sotterraneo si sviluppa su di una stradina (cardine), dove si possono osservare vari ambienti. Primo fra tutti l’erario, dove era custodito il tesoro pubblico della città.
Dopo l’erario seguono 9 botteghe di due stanze ciascuna, dove sono visibili elementi delle attività commerciali ed artigianali svolte nel mercato: come, ad esempio, un forno e vasche per la tintura dei tessuti. Alla fine del cardine, sulla destra si giunge al criptoportico (mercato coperto) suddiviso in piccoli ambienti comunicanti, ciascuno dei quali reca banconi in muratura, utilizzati per l’esposizione di merci.
L’ultimo ambiente del portico, comunica con un nuovo settore dell’area archeologica: un grande ambiente in cui è visibile una monumentale opera idrica risalente alla sistemazione tardo-ellenistica del mercato, che serviva ad incanalare il flusso delle acque in una situazione di forte pendenza. Accanto all’opera idrica si trova un’area costituita da tre grandi vani a volta comunicanti, con pavimento in mosaico ed un impluvium nella stanza centrale. Nel raffinato complesso si può probabilmente riconoscere una schola, ossia un edificio destinato alle riunioni di associazioni religiose o di commercianti. In tutto questo settore si osservano rifacimenti dei paramenti murari di età tardo antica e medievale.
Sala Sisto V
In fondo al chiostro, nell’angolo a destra, si può ammirare il chiostrino di epoca sveva, attraverso il quale si accede alla maestosa sala Sisto V, in passato sede del refettorio dei frati.
Le volte sono interamente affrescate e creano un’atmosfera austera e intensa.
Gli affreschi sono stati realizzati da Luigi Rodriguez e risalgono i primi anni del XVII secolo. Gli affreschi della volta rappresentano Le Sette Virtù Reali, circondate da Quattro Virtù Minori; ciò stava a significare che era meritevole di governare il regno solo chi faceva sue queste virtù.
Più in basso vi sono affreschi che rappresentano le province del regno.
La sala Sisto V nel 1442 divenne sede del Parlamento napoletano; essa fu teatro di eventi storici importantissimi, ne citeremo uno fra i tanti: Alfonso D’Aragona riconobbe qui il figlio Ferrante come proprio successore.
Sala Capitolare
Tra due quadrifore in tufo, attraverso un portale del XIV secolo, si accede ad un suggestivo ambiente con volte riccamente affrescate: è la sala Capitolare. Essa prende il nome dal Capitolo, ovvero una riunione di frati che qui si svolgeva, per conferire gli incarichi.
La sala capitolare è stata realizzata all’epoca della dominazione sveva (1234-1266). Le preziose decorazioni di questa sala sono attribuite a Luigi Rodriguez e furono realizzate nel 1608. Esse raffigurano, con stile decorativo a grottesca, i frati dell’ordine dei Minori Conventuali che si sono distinti per particolari meriti religiosi e culturali. L’albero genealogico della gloria Francescana raffigura frati missionari e letterati oltre a coloro che sono divenuti cardinali, papi e santi.
Molti degli spazi del Complesso sono disponibili per eventi aziendali e per concerti.